INTOLLERANZE ALIMENTARI

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TEST GENETICO: Cos’è? Si tratta di un semplice prelievo salivare (tamponcino strofinato sulla guancia) da cui viene estratto e amplificato il DNA per analizzare i dati.

Perchè? Tutti noi nel DNA, il codice genetico, abbiamo il corredo di informazioni esclusivo e unico che porta alla costituzione di cio’ che siamo…dal colore dei capelli e degli occhi, alla predisposizione a certe patologie.

Il test genetico permette con certezza di determinare la predisposizione individuale a intolleranze alimentari o a carenze metaboliche, così da poter intervenire con adeguate integrazioni alimentari e ridurre in modo decisivo il rischio di patologia. Inoltre andando ad analizzare un elemento proprio del codice genetico personale dà un risultato definitivo.

Negli adulti, ma ancor più nei bambini (già da 0 mesi), questo approccio non-invasivo consente di regolare l’alimentazione lavorando sulla prevenzione piuttosto che sull’intervento terapeutico.

 

 

DISBIOSI INTESTINALE

Il nostro apparato digerente è colonizzato naturalmente da moli microrganismi che, nel loro insieme, costituiscono la flora batterica intestinale (o microbiota intestinale). La condizione di equilibrio dei vari ceppi batterici è definita eubiosi e contribuisce alla salute generale dell’organismo.

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Un insieme di sintomi e disturbi dell’apparato gastrointestinale possono essere ricondotti semplicemente ad un’alterazione dell’equilibrio della flora batterica intestinale (disbiosi). Tra le cause della disbiosi intestinale possiamo trovare: scorrette abitudini alimentari, stress psico-fisico, terapia antibiotica/farmacologica, indebolimento del sistema immunitario per malattie pregresse, infiammazioni  croniche,…

Quindi essenzialmente la disbiosi può essere: carenziale (deficit della flora batterica intestinale benigna), putrefattiva (eccesso di carni e grassi animali), fermentativa (eccesso di carboidrati semplici), disbiosi da sensibilizzazione (causata da una risposta immunitaria), disbiosi da funghi (eccesso zuccheri semplici, alimenti lievitati, carboidrati raffinati).

Sono disponibili dei test su urine e feci o, ancor più specifici, dei test che prevedono la mappatura del microbioma intestinale attraverso l’analisi dell’ rRNA 16s. In questo modo vengono individuate le caratteristiche del proprio microbiota, eventuali disbiosi e si può intervenire applicando una cura probiotica mirata. Dopo 1-2 mesi di trattamento, e in abbinamento ad un regime alimentare idoneo, si possono verificare dei significativi miglioramenti.